L’educazione digitale la vogliono anche i ragazzi, ecco perché
Da anni siamo impegnati ad analizzare buone pratiche di genitori virtuosi sull’uso della rete in famiglia, lodando siti e portali che fanno prevenzione e una corretta informazione. L’educazione digitale cercata dai più grandi è un punto di partenza importante, ma spesso ci si dimentica che anche le nuove generazioni hanno una voce in capitolo. I più giovani non solo sono più precoci in merito alla tecnologia, ma iniziano a comprendere in maniera autonoma quanto sia importante essere adeguatamente preparati in materia. Non è solo una nostra impressione, lo dicono i dati che ci apprestiamo ad analizzare.
Internet Safer day
Poche settimane fa c’è stato l’Internet Safer Day, sponsorizzato da vent’anni dalla Commissione Europea per diffondere messaggi di consapevolezza tecnologica a oltre cento nazioni. Possiamo dire che il verbo si stia propagando o almeno è ciò che è emerso da una ricerca italiana uscita in concomitanza con la ricorrenza.
Generazioni Connesse
Così si chiama la società che ha promosso il report poi evidenziato da Telefono Azzurro e Doxa. Il sottotitolo della ricerca era “Tra realtà e metaverso. Adolescenti e genitori nel mondo digitale” e ci ha permesso di rilevare dei dati importanti, coinvolgendo 3.488 studentesse e studenti delle Scuole secondarie di primo e secondo grado.
Meno online del periodo della pandemia
C’è un primo dato che in analisi salta all’occhio. In seguito alla pandemia, la cifra globale delle ore passate davanti al pc degli intervistati è più bassa. Rispetto agli anni passati, c’è un’ulteriore diminuzione di coloro che affermano di essere connessi oltre cinque ore al giorno. Oggi sono il 47%, nel 2022 erano 54% del 2022, ben 77% nel 2021. Prima del covid, ci assestavamo al 30%, probabilmente presto torneremo a tale quota.
Come si informano?
La maggior parte con la rete. Il 40% attraverso il feed delle proprie notizie sui social, mentre il 25% si reca nei portali specializzati nelle notizie. Due ragazzi su tre, inoltre, sperimenta con l’intelligenza artificiale. Una cifra importante è destinata a crescere.
La vera rivelazione
Il 18% degli intervistati dichiara di svolgere anche piccole attività lavorative in parallelo con gli studi. Tra di loro, un terzo si è indirizzato verso un impiego digitale nel proprio futuro. La maggior parte di loro crea pagine personali o le gestisce per conto di terzi, anche di carattere commerciale.
Più della metà di loro pensa possa divenire un lavoro
Il 51% degli intervistati è conscio di come possa divenire la sua occupazione stabile in futuro. Oltre la metà utilizza anche rudimenti di intelligenza artificiale per studio o creare contenuti. Il 45% degli intervistati pare non ne abbia approfondito il funzionamento e solo 1 su 10 non mostra alcun interesse a farlo neanche in futuro.
E i videogiochi?
Secondo il 35% degli intervistati (soprattutto maschi) il gaming è uno strumento prezioso per creare quel clima positivo di classe tra i compagni. Il 27% lo considera addirittura un prezioso alleato per l’insegnamento delle materie scolastiche. Persino applicabile nelle funzioni sportive. Salute per il corpo e la mente. Perché un ragazzo su quattro suggerisce il gaming come ausilio per affrontare le difficoltà psicologiche e il 15% lo considera potenzialmente importante nell’ambito della cura della salute mentale. Tutti ruoli in cui l’educazione digitale potrebbe essere preziosa.
Quanto restano collegati a giocare i ragazzi?
Il 29% dichiara di giocare fino a tarda notte almeno una volta alla settimana, mentre il 14% almeno una volta al mese. Il 4% lo fa tutti i giorni. Le partite sono soggette al rischio di cyberbullismo. A questo riguardo l’11% fa presente di aver preso le difese di qualcuno, la stessa cifra di persone è altrettanto franca all’ammettere di aver preso in giro qualcuno. Solo il 10% però riferisce di essere stato vittima di qualche discriminazione, l’8% di essere stato escluso da un gruppo virtuale, mentre l’ 6% è stato testimone di un qualcosa che lo ha messo a disagio.
Cosa ne ricaviamo da questi dati riguardo l’educazione digitale?
I più giovani hanno una spiccata consapevolezza dei rischi e potenzialità della tecnologia, implicitamente emerge una richiesta di aiuto a saper scindere tra le due cose. Incoraggiandoli verso il proprio futuro. Persino Save the Children Italia ha parlato di questi temi in una recente diretta streaming che potete recuperare in differita qui.
Per aiutarvi in questo processo di alfabetizzazione digitale, ci siamo noi. I nostri articoli e corsi, da anni aiutano centinaia di famiglie ad avvicinare i figli al mondo tecnologico, indirizzandoli al loro possibile futuro lavorativo.