Junker Life: la migliore app che insegna a fare la raccolta differenziata
Il tema dello smaltimento dei rifiuti è sempre in cima ai dibattiti delle prime pagine dei giornali. Dalle promesse di aumentare la differenziata a Roma fino al 70% del territorio fino alle rivolte social per i sacchetti biodegradabili a pagamento nei supermercati ad inizio anno. Coniugare prevenzione e misure di natura politica è necessario. Lo stesso cittadino può venire incontro alla causa con accorgimenti, alcuni inaspettati e di natura digitale. Ad esempio Junker Life, un valido alleato alla raccolta differenziata.
Da dove nasce l’idea?
Dalla mente intuitiva di Benedetta De Santis, ingegnere specializzato in firma digitale, e Giacomo Farneti, informatico. I due, nel 2013, trovano il modo di avvicinare nel migliore dei modi due mondi che dovrebbero convivere più spesso. Senza alcuno investimento iniziale e dopo i primi test, l’app vinse il “Premio Innovami Start-Up” per le migliori imprese innovative a Imola. Un anno dopo, l’Hera (agenzia ambientale dell’Emilia Romagna) decise di includerla nei progetti per la sua piattaforma di servizi regionali. Da lì il “contagio” di buona parte dell’Italia a questa straordinaria innovazione. I comuni che aderiscono a Junker Life sono tanti: da Bolzano fino a Bari.
Come funziona Junker Life?
Scaricata l’applicazione, basta puntare la fotocamera sul codice a barre di oltre un milione di prodotti già nel database. A quel punto Junker Life riconoscerà la destinazione del rifuto e persino le materie prime da cui è composto l’oggetto. Ma l’applicazione, presente sia per Android che iOS, fornisce anche riferimenti geolocalizzati su dove è possibile smaltire tale elemento. Ha un sistema di Gps molto accurato.
Un valido alleato anche per i Comuni
Le città stanno adottando tale misura perché semplifica anche il loro operato. Infatti nell’App snellisce le comunicazioni tra l’ente ed il cittadino. Fornendo di news gli abitanti e dando loro la possibilità di segnalare problematiche come la possibilità di un cassonetto manomesso. L’App, testata personalmente dal nostro staff, fa esattamente quello che promette. Non richiede per forza l’account (e quindi i dati del soggetto), è leggera, fuzionando in maniera precisa sia con la connessione del telefono che Wi-Fi.
Costantemente aggiornata
Come fosse un Wikipedia delle buone maniere, se l’utente trova un prodotto non censito, può archiviarlo lui. Basta una foto e una breve descrizione e il database sarà arricchito di nuove voci. Come costantemente accade oramai da cinque anni.
Insegna a fare la raccolta differenziata sin da piccoli
Come altre App da noi recensite, Junker Life diventa un asso nella manica per insegnare nozioni ai più piccoli. Trasformando, in questo caso, un impegno di civiltà in un intrattenimento divertente e smart. Una foto e una indicazione possono ridurre notevolmente i tempi di apprendimento di certi gesti quotidiani. Un educatore digitale dovrebbe essere quindi conscio di come questi piccoli innesti tecnologici potrebbero essere preziosi, soprattutto in ambiti scolastici.
C’è ancora da lavorare.
Ovviamente il meccanismo non è perfetto, non tutti i comuni italiani hanno adottato questa misura. Ad esempio a Roma è presente solo da Febbraio del 2017. Confidiamo che la politica riesca ad essere all’altezza di un progetto che attualmente è il fiore all’occhiello degli store multimediali. Agli inizi del 2018 sono ben centomila i download su Android, con un punteggio di gradimento del 4,7 su 5. Votazioni non comuni che confermano la genuinità di un progetto che, scusateci il gioco di parole, per la differenziata può davvero fare la differenza.