La digitalizzazione del medico di famiglia
Ci siamo soffermati a lungo su come la pandemia abbia modificato le nostre esistenze. Dal campo dell’insegnamento fino alla stessa educazione quotidiana dei nostri figli. Ci sono però nuovi automatismi che non abbiamo recepito immediatamente ma che si sono comunque consolidati in questi mesi. La digitalizzazione del medico di famiglia è uno di questi. L’articolo è dedicato all’analisi del fenomeno e ad alcuni consigli di rilievo per evitare problematiche nelle procedure apparentemente più semplici.
Il processo di digitalizzazione del medico di famiglia
Una figura importante, che si prende cura della salute di tutto il nucleo casalingo, deve ovviamente mutare a seconda delle esigenze sociali. Infatti è normale considerare il rapporto comunicativo medico-paziente evolutosi nel tempo. In epoca pre-Covid-19 non era così raro trovare un medico di medicina generale titubante verso l’uso di applicazioni di messaggistica istantanea. Visto a volte più come una seccatura o un limite, senza valutarne le sue effettive funzionalità.
Cosa è accaduto dopo?
Nel periodo successivo a trimestre dell’anno scorso, c’è stato una inversione di tendenza. Dovuto anche alla necessità di limitare l’accesso negli studi medici ai soli motivi di salute e necessità di visita medica. E quasi sempre la scelta ha ottimizzato il processo lavorativo della struttura, legandola ad alcuni necessari automatismi.
Telemedicina
I nuovi strumenti di comunicazione hanno permesso una tipologia di lavoro che fino a qualche decennio fa era considerabile solo come fantascienza. Ad esempio il tele-monitoraggio del paziente positivo al Covid-19 disposto in quarantena domiciliare. Ci troviamo di fronte ad una sorta di medicina 2.0 che si sta istituendo in corso d’opera. Cercando le sue strade più ottimali per operare nella salvaguardia sia del medico che del paziente. Nella migliore condizione possibile.
Cosa è però bene ricordare?
Non bisogna però mai dimenticare che un rapporto comunicativo medico-paziente deve essere legittimato dai primi. Ovvero l’utilizzo delle tecnologie deve avere dei paletti promossi dal curante. Essi comprendono delle regole e norme che devono essere stabilite il prima possibile con la propria clientela in maniera uniformata.
Un esempio tra tutti
Riteniamo ad esempio opportuno stabilire delle fasce orarie anche per l’uso di messaggistica istantanea e la casella di posta elettronica. Ovviamente con un grado di flessibilità basato sull’urgenza, ma anche sull’educazione. Così da rendere anche l’aspetto virtuale ottimizzato al suo rispettivo studio medico “fisico”. Evitando oltretutto il rischio che incorrono tanti lavoratori in smartworking, ovvero di una eccessiva flessibilità dovuta ad una reperibilità praticamente continua.
Quali sono le attività più digitalizzate per un medico di famiglia?
Principalmente tre. Partiamo dall’invio telematico di ricette dematerializzate, che consentono di mostrare in farmacia un proprio codice univoco direttamente da dispositivi mobili. La ricezione di referti e valutazioni di tipo ospedaliere e specialistiche. Infine la richiesta di prenotazione per appuntamento per visita medica.
Possono sorgere delle problematiche in questi automatismi?
Ovviamente sì. Tra tutti, il rischio di ricevere o mandare documenti di bassa risoluzione. Non parliamo delle mere immagini sfocate in se, ma della modalità con cui le immagini vengano mandate. Usare possibilmente la mail in modalità allegato è un buon modo per conservare la risoluzione fedele degli oggetti che state inviando. Whatsapp tende a diminuire in maniera decisa la qualità delle vostre foto, a meno che non decidiate di utilizzare l’invio per documento. Questa piccola accuratezza potrebbe farvi risparmiare sia tempo prezioso che qualche grattacapo comunicativo.
C’è da specificare un aspetto
Le applicazioni di messaggistica istantanea in uno studio medico possono essere degli acceleratori di processi. Debbono essere quindi visti come ottimizzatori. Ma non possono certo sostituire tutte le caratteristiche di una visita “analogica”. Nessun touchscreen attualmente può fungere da stetoscopio. Così come una videochiamata non può sostituire la rassicurazione di uno sguardo presente. Ma al momento può dimezzare i tempi e distanze dello scambio di informazioni, il che non è assolutamente da sottovalutare. A patto che lo si faccia come abbiamo impostato nell’esempio.
Ultima considerazione
Anche le professioni più insospettabili quindi, si avviano ad essere inevitabilmente modificate dalla tecnologia. E solo una corretta educazione digitale può rendere efficace questo passaggio, sia per il cliente che per l’addetto ai lavori. Digital Education Lab da sempre è al fianco tuo e della tua famiglia per aiutarti ad affrontare al meglio il futuro. Grazie al suo blog e ai corsi, pensati proprio per fornire le basi di questa crescita individuale e collettiva.