Perché Facebook ha annunciato Meta e cosa cambierà?
Il 29 ottobre è stata una data storica, Facebook ha annunciato Meta in una enorme conferenza online in cui Mark Zuckerberg si è avvalso di testimonial ed esempi per dare il via ad una nuova era. Le novità non sono così immediate, quindi è bene contestualizzare questo passaggio di consegne che non sarà veloce ma potrebbe cambiare il modo in cui ci approcciamo ai social.
Perché Facebook ha annunciato Meta?
I numerosi scandali che hanno convolto l’azienda Blu, hanno imposto la scelta di ricostruirsi un’identità che possa distanziarsi da quel nome divenuto ingombrante. Tra polemiche, perdite di dati ed errori della comunicazione, il brand Facebook stava perdendo popolarità tra i più giovani, iniziando ad apparire anche insidioso per un pubblico più grande. Inoltre c’è una questione che a Menlo Park hanno sempre sottovalutato.
Definire il proprio polo
Facebook ha di fatto acquistato Instagram, Whatsapp, impiega Messenger come uno strumento a parte, ma non ha identificato tutto questo insieme con un nome specifico. Facebook è rimasto il marchio di definizione sotto cui hanno continuato ad interagire gli altri portali. La situazione invece cambia con Meta, finalmente si definisce un insieme specifico in cui collaborano tutti gli altri strumenti di comunicazione e non.
Ma cos’è Meta?
Meta è la contrazione di metaverso. Un nuovo ecosistema che potrebbe creare milioni di posti di lavoro per i creatori. Creando una dimensione virtuale in cui la gente, comodamente seduta nella propria casa, potrà fare una infinità di cose. Dall’acquistare prodotti fino a partecipare a conferenze. Tutto tramite un proprio alter-ego che si muoverà in un universo 3d creato specificatamente per l’occasione.
Che accadrà in questo metaverso
Attraverso applicazioni come la realtà aumentata e virtuale la nostra casa si trasformerà in un luogo sempre diverso. Materializzando davanti ai nostri occhi i nostri amici, colleghi, parenti. Non importa in che luogo siano questi ultimi, potremo comunque interagire con loro come se fossero ad un palmo di naso. Questo ci porterà a lavorare come se fossimo in ufficio, a fare sport come fossimo in palestra, faremo shopping come se avessimo il negozio a casa. Diverse di queste cose le facciamo già, ma in maniera bidimensionale.
Perché bidimensionale?
Perché acquistiamo l’oggetto online leggendo i pareri di altri acquirenti, ma no possiamo toccare i prodotti, valutare la consistenza o provarli su di noi. Un domani questo si potrà fare, ovviamente legato ad altri processi che renderanno agevole questa esperienza diretta. Lentamente questa dimensione diventerà sempre più confortevole ed equiparabile alla vita reale.
Quali sono le sfide più grandi che dovrà affrontare questo progetto?
Innanzitutto la sostenibilità, come rendere fruibile in maniera globale un’esperienza di questo genere, cercando di ridurre al minimo l’insidia di far acquistare strumenti costosi alla propria utenza. Perché ad esempio i podcast hanno spopolato proprio per il loro essere immediati: li trovavi nei portali di streaming e necessitavi delle sole cuffie per usufruirne. Con la realtà virtuale e aumentata potrebbe esserci ostacoli, nonostante l’acquisto del brevetto Oculus del 2014. Ma niente esclude che si possa bypassare la questione con modelli più economici o escamotage che permettano di usare il nostro smartphone come visore e ridurre i costi.
Ma anche…
Trasparenza. Il problema di essere più onesti con la propria utenza non si risolve meramente con un cambio d’immagine. Occorrerà spiegare bene alla propria clientela che l’uso di queste piattaforme è gratuito fintanto loro siano disposti a cedere qualche loro dato, specificando anche di quali informazioni personali stiamo parlando. Spiegando come questo scambio possa essere vantaggioso per ambedue gli attori in campo.
Tutto la faccenda meta in cosa si traduce?
In posti di lavoro per impieghi che attualmente nemmeno esistono ancora: sarà compito delle nuove generazioni e dei rispettivi genitori intercettare questo trend e consigliare al meglio i propri figli. Cercando di non rimanere impreparati quando le nuove opportunità busseranno alla propria porta.
L’importanza di rimanere costantemente aggiornati
Proprio per questa ragione è di vitale importanza non rimanere indietro nell’ambito della tecnologia e dei social. Esplorando le fonti più pertinenti e porsi le giuste domande. Per un approccio critico alla materia, consigliamo di continuare a seguire Digital Education Lab che, con i suoi corsi e il suo blog, vi forniscono settimanalmente le riflessioni di cui avete bisogno.