La rete internet italiana nel suo momento più critico

Provate a mettere in fila il traffico dati di smart working, videochiamate, servizi di streaming e videogiochi online. Stare a casa per il bene della comunità, comporta implicitamente un nostro continuo affidarci alla tecnologia.
Le nostre linee però sono costrette ad uno sforzo continuo non indifferente, che non si esaurirà qui.
Il numero delle persone connesse infatti continuerà a crescere in modo esponenziale, verso limiti che non abbiamo ancora mai testato. Ma la rete internet italiana è davvero pronta a tutto ciò? E’ importante domandarselo e scoprire la risposta.
Nuove esigenze
La modifica delle nostre abitudini ha travolto non solo noi, ma anche il sistema sociale ed economico che ci è intorno. E proseguirà a farlo anche nelle prossime settimane, sovraccaricando tutte le reti domestiche, fisse o mobili che siano. Basti pensare che con il programma di solidarietà digitale, gli stessi operatori telefonici si siano prodigati ad aumentare gratis i giga ai propri clienti, consci della situazione che il paese sta attraversando. Una vera e propria onda d’urto.
I momenti di picchi
Una recente ricerca del Il Sole 24 Ore offre dati a supporto registrando, per esempio, un aumento dell’utilizzo della rete internet del 50% nel solo Piemonte. In generale, l’intero nord-ovest italiano ha registrato un incremento delle ricerche su Google del 45% ed un aumento degli accessi a Facebook del 42%.
Il sistema finora ha retto bene l’impatto, ma dal MIX (Milano Internet Exchange) è stato rilevato un picco di utilizzo di 1,1 TB/s di dati, un tetto record mai raggiunto prima. Il traffico sulla rete è quindi praticamente raddoppiato rispetto al suo volume abituale. Secondo la Tim, c’è stato un incremento di utilizzo della rete fissa del 100%!
E la rete mobile?
Ragionevolmente meno usata di quella fissa, ha comunque ottenuto una crescita del 20%, con interessamenti piuttosto marcati sul traffico voce. Gli operatori telefonici sono corsi perciò preventivamente ai ripari, cercando di intervenire con “scorte di emergenza” su più fronti, al fine di evitare la congestione.
Lo smartworking sarà sostenibile?
I veri interrogativi riguardano il cosiddetto lavoro da casa. Lo svolgimento delle operazioni aziendali sulle connessioni casalinghe non è una questione da poco. Internet infatti non è programmato per sopportare dosi eccessive di nuovo traffico, come invece sta avvenendo in questi giorni. L’emergenza è inoltre amplificata nella nostra nazione, perché mancano ancora alcune importanti infrastrutture, già presenti nella maggior parte dei paesi europei.
Difetto strutturale
Il fattore più penalizzante risiede nell’architettura delle nostre connessioni internet: essa è pensata soprattutto per gestire i flussi di dati in entrata. Le nostre linee sono perciò più “forti” nel settore dei downloads e molto meno negli uploads. In una situazione come quella di smart working però, diventano fondamentali entrambi. Ed al momento, solo la fibra fino a casa è in grado di salvaguardare un corretto bilanciamento tra questi due punti. Una tipologia di linea che però non è presente in tutto il territorio.
Sovraccarico sfiorato
L’undici marzo abbiamo avuto nel nord Italia una situazione di vera congestione, soprattutto sulla rete Tim, che ha prontamente risolto la circostanza. Nonostante ciò, si è registrato un aumento importante dell richieste di ticket da parte di utenti sia dell’ex Telecom che di Fastweb, anche a seguito dei rallentamenti avvenuti in relazione a ciò.
Contromosse
Sia Netflix che YouTube hanno attuato una limitazione dei servizi in HD, per agevolare il traffico dati sul web. C’è da scommettere che anche molti altri servizi proveranno a dare il loro contributo in merito. Spetta però ai singoli operatori ed alla politica nazionale far fronte in maniera concreta ed efficace a tale problematica. A loro il compito di agevolare e irrobustire la rete internet italiana attraverso riforme ed investimenti sul territorio.