Tema Fake News: Twitter corregge Trump
Il tema delle fonti autorevoli sui social è un argomento di studio da tempi immemori. Creare dibattiti finalizzati ad una sana informazione sembra essere diventato infatti un imperativo di tutte le piattaforme social, anche a costo di perdere utenti o introiti da tale battaglia. Questa linea di pensiero è applicata in maniera indiscriminata a tutti, anche al Presidente degli Stati Uniti d’America. Twitter corregge Trump, ma è subito polemica.
I fatti
Qualche settimana fa Trump puntava il dito sulla possibilità di votare via email per contrastare la diffusione del coronavirus. Il presidente sosteneva che le votazioni tramite il sistema postale avrebbero portato ad una diffusa frode degli elettori. Sotto ai due Tweet del Presidente però, sono apparsi dei disclaimer della società, che di fatto invitavano l’utenza ad informarsi su come funzionano le votazioni per corrispondenza in USA. Di fatto, i disclaimer hanno corretto le dichiarazioni di Trump, che non l’ha presa affatto bene.
Twitter corregge Trump e puntualizza
“I tweet (qui e qui) contengono notizie potenzialmente fuorvianti su come certi processi di voti per posta elettronica funzionino“. Ha così dichiarato la portavoce di Twitter Katie Rosborough alla Cnn Business in una email. “Una decisione del tutto in linea con la nostra policy adottata da inizio maggio”.
La reazione di Trump
Non si è fatta attendere, attraverso il medesimo sistema di comunicazione. “Twitter sta interferendo nelle elezioni presidenziali 2020. Stanno dicendo che la mia dichiarazione sul voto per posta non sia corretta, basandosi sul fact-checking delle Fake News Cnn e del Washington Post“. Aggungendo che: “Così si sta mettendo il bavaglio alla libertà di parola ed io, in qualità di presidente, non lo consentirò!”.
Un fact-checking al di sopra delle parti?
Se le prese di posizione dei social network si dimostreranno inflessibili anche in futuro, e ci sono tutti i presupposti per immaginarlo, simili confronti saranno sempre più frequenti. Soprattutto in campagna elettorale, dove si sa, spesso si rincorrono informazioni sul filo del rasoio dell’ambiguità al fine di spostare centinaia di migliaia di voti. A tal riguardo servirà stabilire dei parametri di imparzialità e un approccio scientifico ai fatti che solo dei team con adeguata formazione potranno avere.
Si delinea un nuovo mestiere del futuro?
Già, perché questo problema non riguarda solo gli Stati Uniti, ma diverse realtà politiche, ognuno con la loro lingua e situazione territoriale. Un organo responsabilizzato in tale materia, magari coordinato al governo della specifica nazione, potrebbe svolgere un ruolo così delicato e finalmente ridurre al minimo le incomprensioni e le false notizie. Un impiego praticamente ex novo, che potrebbe essere anche il lavoro di domani di uno dei nostri figli!