Vativision: una lezione di digitalizzazione in un campo inedito
L’approccio streaming ha convinto molte categorie di spettatori per diversi motivi. La sua facilità d’uso, la compatibilità a televisori tramite accessori poco costosi, l’ottimizzazione di contenuti accessibili quando e come si vuole. Non è un mistero che in pochi anni a questo trend si sia affacciato un pubblico sempre più numeroso, con esigenze specifiche molto diverse. Di conseguenza, non dovrebbe sorprendere la nascita di Vativision: la prima piattaforma streaming per cattolici distribuita a livello mondiale. Scopriamo insieme questa originale iniziativa!
Quali sono i contenuti di Vativision?
Vativision si presenta al mercato con l’intenzione di offrire approfondimenti e contenuti inerenti alla cultura, all’arte e alla fede. Una iniziativa che non è partita direttamente dal Vaticano, ma da esso ha avuto il benestare.
Piattaforma multidevice
Al momento del lancio, avvenuto a giugno scorso, la piattaforma era già disponibile per diversi formati. Web, smartphone, tablet e smart Tv attraverso Chromecast. Sembrerebbe inoltre che l’obiettivo futuro della piattaforma sia sperimentare ed avviare delle dirette.
Le dichiarazioni del Vaticano
Il prefetto del Dicastero Vaticano per la Comunicazione ha reso noto che Vativision “è un’iniziativa laica nell’approccio che, al di là dei contenuti, non è istituzionale. Non è una cosa del Vaticano o della Chiesa, ma di un imprenditore“. Ha aggiunto poi che: “noi vediamo con favore questa iniziativa fatta da cattolici, da cristiani e da esperti dell’audiovisivo. Consapevoli che abbiano la loro responsabilità nel valutare cosa scegliere, cosa non scegliere e come offrirlo come qualsiasi editore.”
Una linea editoriale piuttosto agile
Nonostante la volontà di lasciare una certa flessibilità al palinsesto ed allo stile narrativo adottato, i contenuti esclusivi non mancheranno. Paolo Ruffini ha infatti fatto sapere che il Vaticano ha prodotto una serie di documentari esclusivi che saranno contenuti all’interno della piattaforma. Così come alcune produzioni di Tv2000 (l’emittente controllata dalla Conferenza Episcopale Italiana).
Non è un abbonamento
Oltre a non parlare direttamente di religione in sé, il servizio non prevederà il tipico abbonamento, ma una sorta di pay per view per i singoli contenuti scelti dal menù. Una volta acquistati, sarà possibile rivederli quante volte si voglia. Nell’elenco non mancheranno certo approfondimenti storici sui cosiddetti “anni di piombo del nostro paese” ed alcune monografie sui Santi. A breve, sarà lo stesso Papa Francesco a visionare i contenuti proposti in questo primo periodo.
Una innovazione su cui riflettere
Riteniamo giusto riflettere su questa novità nel mondo dell’intrattenimento. Un passo che la Santa Sede ha compiuto grazie ad un supporto esterno, vitale per muoversi in un territorio non molto esplorato dalla Chiesa. Vativision sarà sicuramente un utile mezzo con cui approfondire temi poco trattati dalle altre piattaforme streaming. Secondo noi, l’educazione digitale passa anche da esempi come questo!