Alzheimer: oggi si combatte anche coi videogiochi
Decenni fa eravamo abituati a considerare i videogames come un qualcosa accomunabile all’adolescenza. Il passatempo del ragazzo che si destreggia tra livelli e mette alla prova i suoi riflessi. Era la concezione bidimensionale di questa attività, uno stereotipo che non riusciva a vedere al di là del mero scopo di divertimento. Il pigiare freneticamente i tasti per ottenere un premio, il raggiungimento dei titoli di coda che completavano l’esperienza. Nel presente però impieghiamo i videogiochi per diversi scopi, si parla oggi infatti della gamification. In questo articolo vedremo come possono aiutare a contrastare (o diagnosticare) l’Alzheimer.
Si chiamano Exergame
Possiamo così definire quella categoria specifica di games che richiedono il coinvolgimento attivo di tutto il corpo. In Belgio sono stati utilizzati con lo scopo di incrementare le capacità fisiche e mentali di pazienti affetti da gravi forme di demenza. Con particolare attenzione proprio alla patologia precedentemente indicata.
Cosa possiamo fare contro l’Alzheimer?
Ad oggi, purtroppo, non abbiamo una cura specifica per fermare e ripristinare i danni causati dalla malattia. Il trattamento farmacologico infatti, agisce sui sintomi e cerca di rallentare il degradamento del tessuto del sistema nervoso centrale. A coadiuvare questi meccanismi si utilizzano anche una serie di interventi di tipo ambientale. L’importanza gravita sul mantenere lo stato funzionale del paziente. Monitorando anche possibili episodi di apatia, aggressività e disturbi psicotici.
Il supporto dei videogioco
Entra dunque in gioco la stimolazione cognitiva che può migliorare attraverso l’uso di videogame, a riguardo si sono fatti diversi studi. Ed è proprio la categoria Exergame a migliorare non solo la coordinazione occhio-mano, ma si concentra anche ad altre parti del corpo.
Quali?
L’aspetto motorio e del benessere psicologico vengono aiutati dall’esercizio. Magari suggerito dall’attività di un visore 3d sul paziente. Una circostanza che sconfigge la vecchia concezione che lega l’attività alla consolle con una esistenza pigra. Ne consegue il fatto che diventino strumenti di riabilitazione notevoli per patologie neurodegenerative.
Un videogioco è stato sviluppato dal Politecnico federale di Zurigo
Parliamo di Dividat, un titolo di fitness che non è mai finito su consolle ma promosso in Svizzera con risultati positivi. Già nel 2015 era stato dimostrato che le persone anziane che allenano corpo e mente contemporaneamente potevano prevenire il deterioramento.
La citazione del ricercatore Eling de Bruin
“Da tempo si ipotizza che l’allenamento fisico e cognitivo abbia anche un effetto positivo sulla demenza. […] Tuttavia, in passato è stato difficile motivare i pazienti con demenza a intraprendere attività fisica per periodi prolungati“. Un problema che è stato ovviato prima da esercizi personalizzati e poi con il mondo del digitale.
La piattaforma Senso
Ovvero un software di gioco che interagisce con un pannello del pavimento con quattro campi che misurano sia i passi che lo spostamento del peso che l’equilibrio. Ogni paziente è invitato a svolgere una sequenza di passi come indicato sullo schermo. Con questa tecnica è più facile evitare che i pazienti più anziani finiscano gradualmente per perdere interesse verso la modalità.
Un programma di due mesi
Il primo studio ha utilizzato 45 soggetti provenienti da due case di cura belghe, con un’età media di 85 anni e sintomi di demenza grave. Divisi casualmente in due squadre, il primo gruppo si è allenato per 15 minuti col programma Senso per tre settimane. Il secondo ha ascoltato e guardato video musicali di loro scelta. Successivamente si sono visti i risultati.
Nuove speranze
Il primo gruppo aveva migliorato la propria capacità cognitiva e fisica, reagendo anche più velocemente agli stimoli. “Per la prima volta, c’è la speranza che attraverso un gioco mirato saremo in grado non solo di ritardare ma anche di indebolire i sintomi della demenza“, aggiunge De Bruin.
La diagnosi precoce
Combattere, ma anche diagnosticare in maniera precoce la malattia. Sea Hero Quest è un videogioco di navigazione spaziale sviluppato dall’University College di Londra. Negli anni ha permesso all’Università dell’East Anglia di raccogliere dati su oltre 4 milioni di giocatori. Ne sono emersi dati importanti. Ad esempio un legame profondo tra lo scarso orientamento spaziale e la possibilità di diagnosi precoce del morbo di Alzheimer. E ciò ancor prima della comparsa dei primi sintomi clinici e meglio di altre tipologie di test attitudinali.
Il mondo della realtà virtuale
Negli Stati Uniti, un centro di ricerca neurologica Neuroscape dell’Università di San Francisco in California si è reso protagonista di un altro esperimento unico nel suo genere. Un videogame basato sulla realtà virtuale che conferisce benefici certificati alla memoria in adulti sani e anziani.
Labyrinth-VR
Labyrinth-VR funziona attraverso un visore VR e permette ai pazienti di esplorare ambienti sempre più grandi, con missioni con difficoltà a salire per 42 livelli. Per studiarne l’efficacia han preparato un test: lo staff ha coinvolto 48 adulti anziani cognitivamente sani, con un’età media di 69 anni. Metà dei partecipanti ha giocato a Labyrinth-VR, mentre l’altra metà è stata impegnata con normali videogiochi commerciali.
Cosa è accaduto?
I soggetti han giocato per dodici ore distribuite nell’arco di quattro settimane. A fine sessione i partecipanti al gioco in realtà virtuale avevano migliorato le loro capacità cognitive rispetto ai propri coetanei impiegati nell’altra tipologia di gioco. Questo perché in Labyrinth-VR i giocatori impiegano il loro corpo. Questo aiuta loro a fare esercizio fisico che ne aumenta il flusso sanguigno cerebrale, ciò che ha portato ai miglioramenti di cui sopra.
Novità ci attendono in futuro
Nuovi videogiochi tematici e terapie basate sui videogiochi sono attese nei prossimi anni. Con esse arriveranno magari figure ibride attitudinali che, oltre alla medicina, avranno anche altre competenze multimediali. Questo è il futuro, questo è il mondo a cui quotidianamente cerchiamo di introdurvi con le nostre notizie e corsi.