WhatsApp stabilisce un limite d’inoltro per combattere le fake news

WhatsApp nasce come applicazione di messaggistica privata. Un modo semplice, sicuro e affidabile per comunicare con amici e familiari. I gestori hanno cercare di mantenere quella sensazione d’intimità, che la gente dice di amare. Ma accade che attraverso questo meccanismo semplice, con la funzione d’inoltrare lo stesso messaggio a numeri illimitati di utenti, viaggiano spesso notizie false e virali. In India dall’inizio di luglio hanno provocato morti e linciaggi. Si è mosso il governo indiano e anche WhatsApp ha preso i primi provvedimenti.
Limite all’inoltro dello stesso messaggio contro le “catene di santantonio”
Alcuni anni fa è stata aggiunta una funzione a WhatsApp che permette d’inoltrare un messaggio a più chat contemporaneamente. E’ facile selezionarlo. Basta premere in alto sulla freccia per condividerlo, e scegliere tutte le chat che volete. In questo modo diventa semplice creare catene di Sant’Antonio, che però contribuiscono al diffondersi di notizie false. WhatsApp ha lanciato quindi un test per limitare il numero di messaggi inoltrati.
In un’ottica di difesa dalle fake news, e soprattutto dopo ciò che è avvenuto in India, questa possibilità sta per essere decisamente limitata. Infatti con la diffusione sempre più capillare di smartphone a basso costo in tutto il Paese, il numero di morti legate alla propagazione di fake news via WhatsApp è drammaticamente cresciuta.
Non solo difesa dalle fake news ma soprattutto dalle truffe in chat
WhatsApp ha progettato e messo in atto interventi contro i tantissimi tentativi di truffa che passano attraverso i messaggi, in special modo nelle chat di gruppo. Ci sono altri provvedimenti oltre all’iniziativa che pone un limite al numero di messaggi inoltrabili a più destinatari.
Si prendono misure di difesa contro link sospetti che hanno l’obiettivo di distogliere l’utente dall’app di messaggistica per farlo cadere in una truffa, con danni economici e perdita dei propri dati sensibili.
Per evitare appunto la diffusione di fake news ed altro.
La seconda misura difensiva, disponibile solo in WhatsApp beta 2.18.204 per Android, avvisa nel caso in cui si riceve in chat un link sospetto. Ma cominciamo dall’inizio a raccontarvi queste interessanti novità.
La funzione “inoltra”
La limitazione della funzione illimitata dell’inoltri dei messaggio racconta con chiarezza il viaggio di una notizia falsa e le sue conseguenze che hanno addirittura provocato delle morti. Su WhatsApp – e in altre app di messagistica – è infatti possibile da anni inoltrare un messaggio a più persone alla volta. Basta selezionarlo, premere in alto sulla freccia per condividerlo, e scegliere tutte le chat che volete. In questo modo è facile e comodo creare catene di S.Antonio, che però contribuiscono anche al diffondersi di notizie false. Da qui l’esigenza di porre regole precise per limitare il numero di messaggi inoltrati.
Perché in India il limite sarà più basso
Questo limite dovrebbe essere, in base alle prove che la società ha fatto, di 20 chat alla volta.
In India in particolare, dove a quanto pare vengono condivisi più contenuti in questo modo che nel resto del mondo, questo limite sarà di cinque chat alla volta. E il pulsante d’inoltro rapido presente a fianco dei contenuti multimediali sarà rimosso.
La misura si è resa necessaria dopo una serie di gravissimi incidenti avvenuti in India, dove false notizie diffuse tramite l’app di messaggistica hanno portato a linciaggi sanguinosi nel corso dei quali diverse persone sono morte.
Solo negli ultimi due mesi, come riportato da India Today, in tutto il Paese sono stati registrati ben 16 casi di linciaggio in cui, massacrati dalla folla, hanno perso la vita 22 persone.
Psicosi collettiva, linciaggi e morti per notizie false dalle chat su smartphone
Uno dei casi più eclatanti è avvenuto il 1° luglio. Cinque persone che chiedevano l’elemosina sono
state linciate dalla folla nel distretto di Dhule, in Maharashtra. Tutto ciò di conseguenza a un messaggio che girava proprio su WhatsApp. Attraverso il quale si avvertiva allarmando la popolazione locale dalla presenza di ladri di bambini. Un gruppo di turisti di passaggio nel distretto ha diffuso pare automaticamente questo allarme identificato con la minaccia partita via smartphone. La folla ha deciso di farsi giustizia da sola.
Un altro episodio di violenza nell’Uttar Pradesh, a Tripura. Un venditore ambulante e una donna sono stati scambiati per una coppia di contrabbandieri di organi. Secondo il messaggio virale su gruppi Whatsapp della zona, erano responsabili dell’omicidio di un ragazzino di 11 anni, morto in seguito all’espianto di un rene. Circostanza, si scoprirà poi, assolutamente priva di fondamento.
Ma che ha scatenato l’ira collettiva.
Il governo del Tripura, ha reclutato un musicista locale per girare con un pulmino munito di altoparlante per i villaggi dello stato nel nord-est dell’India. L’uomo era incaricato di spiegare che non tutto ciò che gira su WhatsApp è vero.
Questo stesso musicista, pagato 8 dollari al giorno, nella psicosi collettiva ormai inarrestabile è stato identificato come impostore, ucciso a bastonate. Tutto questo non è certamente responsabilità diretta dell’azienda leader nella messaggistica su mobile. In un Paese come l’India dalle enormi contraddizioni, questi fenomeno mostrano problemi più gravi.
I commentatori internazionali hanno spronato le autorità e il governo indiano a lavorare su politiche che che rendano più consapevoli le nuove generazioni, affinché siano messe in grado di capire, di avere senso critico. Di denunciare eventualmente, ma non agire violentemente per un messaggio in chat.
Sparisce il tasto per la condivisione rapida
L’India, con i suoi 200 milioni di utenti registrati al servizio, è il mercato più importante per WhatsApp. Nel paese il limite all’inoltro dei messaggi consentirà di inviare un messaggio a un massimo di cinque contatti. Negli ultimi tempi WhatsApp aveva già iniziato a segnalare con una speciale etichetta i messaggi inoltrati, per rendere palese che il mittente non è l’autore del contenuto condiviso.
L’azienda ha anche promesso di eliminare il tasto per la condivisione rapida che compare accanto ai messaggi, almeno nella versione dell’app distribuita in India. Misure utili che tuttavia, considerata l’enorme diffusione dell’app e l’alto potenziale virale della condivisione di contenuti su gruppi con centinaia di iscritti, potrebbero non essere sufficienti a fermare i linciaggi.
Anche se le modifiche sono volte a scoraggiare l’inoltro dei messaggi sono pensate principalmente per l’India, il cambiamento riguarderà comunque tutto il mondo. Il limite di invii sarà tuttavia un po’ più alto per gli utenti di altri paesi.
Il link sospetto
E’ possibile ricevere (inviato da chiunque) un link con dei caratteri anomali, che spesso vengono usati per creare problemi al destinatario. Per esempio per convincerlo a cliccare su un link diverso da quello che sembra. In questo caso WhatsApp e lo segnalerà con un avviso in rosso sopra al messaggio stesso, e la chiara scritta LINK SOSPETTO.
Se doveste cliccarci comunque sopra, un ulteriore avvertimento comparirà prima che il link stesso sia aperto.
WABetaInfo, che ha scoperto questa novità, suggerisce di fare un piccolo test.
Fatevi inviare da un amico il link https://wabetaınfo.com avendo cura che di copiarlo così com’è.
All’inizio sembra appunto il sito di WABetaInfo, ma a un esame più attento: la i non è una vera i, al contrario, è un altro carattere. WhatsApp se ne accorge, e vi avverte del tentativo di truffa.
Nonostante tutte queste iniziative, il mondo intero sta affrontando il problema delle fake news.
Un lavoro importante che deve cominciare proprio dai cittadini più giovani. Dai bambini e dalle bambine.