FaceApp è davvero pericoloso per la nostra privacy?
Negli scorsi giorni vi sarà capitato di svegliarvi e trovare in bacheca diverse foto di vostri amici e parenti sensibilmente invecchiati. Per poi scoprire che no, non avevate semplicemente dormito troppo, ma che tutto ciò fosse frutto di un’app tornata di moda. FaceApp è una app di foto ritocco, che si è fatta particolarmente apprezzare per la funzione di invecchiamento dei volti, basata su un sistema di machine learning, e che ha fatto parlare tanto di se anche per i possibili problemi di privacy. Ma FaceApp è davvero pericoloso per la nostra privacy? Ce lo siamo chiesti.
Carica di nascosto le foto dal rullino?
Questa voce circola con insistenza nella rete, da parte di diversi utenti iOS. Questi ultimi si sono accorti che, pur negando a FaceApp l’accesso al rullino, si riuscivano comunque a caricare le singole foto. In realtà non è un hacking del sistema operativo, ma di una banalissima funzione di iOS. Quando si nega il permesso di accesso al rullino, infatti, si riesce comunque ad utilizzare le foto fatte dall’app stessa (perché rientrano nel suo “dominio”).
I nostri dati verranno trasferiti in Russia?
Circolata sempre nel web, l’impressione che le nostre immagini potrebbero essere in qualche modo sfruttate dal governo russo. A riguardo però ha risposto proprio il fondatore della start up, Yaroslav Goncharov. Esso ha dichiarato che l’infrastruttura che elabora e immagazzina le immagini risiede su AWS (Amazon Web Services) e sulla Google Cloud Platform. Due piattaforme del tutto statunitensi. La maggior parte delle foto viene cancellata dopo appena 48 ore, l’altra porzione resiste qualche ora in più per evitare che l’utente debba caricare più volte la medesima foto.
Si possono cancellare i dati dall’app?
In aggiunta a ciò, Gancharov è stato molto chiaro. “Accettiamo la richiesta degli utenti di cancellare i dati dai nostri server. Il nostro team di supporto è attualmente sovraccarico, ma queste richieste hanno la priorità”.
Come poter effettuare questa pratica manualmente?
Basta inviare una richiesta tramite l’app FaceApp andando in Settings->Support->Report a bug utilizzando la parola Privacy nell’oggetto. La Start Up sta migliorando l’intelligenza artificiale dell’app anche in tale contesto e per sbrigare un carico sempre più ingente di richieste in arrivo.
Tutte paure infondate quindi?
Per quanto forse si sia creato un eccessivo allarmismo, bisogna anche dire che l’applicazione non ha mostrato una grande sensibilità al tema della privacy. Una delle critiche più forti (e fondate) riguarda la non osservanza del General Data Protection Regulation (GDPR). Ovvero la tutela dei dati personali dei cittadini EU secondo il recente regolamento in materia. Su questo punto i creatori dell’app rispondono che è in programma a breve un aggiornamento per risolvere anche questo problema.
Qual è in generale la lezione da apprendere da questa storia?
Ne abbiamo parlato anche recentemente sul blog. L’importante, quando ci muoviamo in rete, è fare attenzione a chi e a cosa stiamo consegnando i nostri pensieri, immagini e informazioni personali. Se ne vale la pena e soprattutto se ci fa sentire al sicuro. Una pratica che è alla base di una navigazione serena e consapevole.