Giocare d’estate con i bambini, consigli per far divertire anche i genitori

L’estate dei bambini è un periodo di svago e di gioco, mentre tra i genitori trova spazio il dibattito: giocare ovviamente sì. Ma compiti sì o compiti no? Quali libri scegliere per i figli, affinché stiano tranquilli sotto l’ombrellone, in modo che queste vacanze siano anche un momento di apprendimento. La scelta complementare- qualche volta alternativa – è quella di inventare giochi che divertano tutti e che abbiano una funzione anche solo un poco educativa.
Giocare con i propri figli dovrebbe essere un piacere, ma qualche volta non lo è.
Sembra facile, riferiscono i genitori, ma i bambini d’estate possono essere difficili da gestire. I loro giochi, la loro energia non è tale da trovare in un papà il loro stesso entusiasmo.
Giocare con i propri figli durante le vacanze dovrebbe essere bellissimo. Se qualche volta non lo è per gli adulti, possiamo perdonare loro l’accumulo di stanchezza durante l’anno. Con la resistenza a rilassarsi completamente e vivere la stessa spensieratezza dei bambini.
Le opinioni sono diverse: lasciarli fare, o intervenire guidando le loro giornate, organizzando il tempo libero, inframmezzando qualche compito per le vacanze.
Gli esperti raccomandano di lasciare un tempo totalmente liberato da ogni vincolo ai propri figli durante le vacanze. E sottolineano l’importanza di giocare insieme con loro, seguendo qualche volta le loro regole del gioco.
Gioco in libertà ed evoluzione dei processi mentali.
E’ ormai pacifico che attraverso giochi più o meno attivi, i genitori possono stimolare processi mentali molto importanti nei propri figli. Tra questi: la flessibilità, la progettualità, la cura e l’attenzione. E nel rapportarsi con nuovi amici di diverse età e conosciuti da poche ore sviluppano autodisciplina sia comportamentale sia emotiva.
E’ di questo avviso Silvia Di Vara, autrice di ricerche e pubblicazioni scientifiche sui comportamenti dei bambini con problemi legati all’incostanza nell’attenzione. Lo ha valutato nella sua esperienza di ricercatrice clinica in Neuropsichiatria Infantile all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Il gioco è considerato una metodologia molto utile anche in caso di bambini che presentano disturbi dell’autocontrollo. E il ruolo del genitore diventa fondamentale per agevolare e sostenere questi processi.
Giocare è il modo migliore crescere assieme agli altri.
Giocando non solo si cresce e si conosce, ma si potenziano specifiche funzioni esecutive e cognitive. l’Osservatorio del Centro Studi Erickson, ha fatto tesoro degli studi di Gianluca Deffi, esperto in psicologia dell’età evolutiva. Il professor Deffi ha guidato una sperimentazione coinvolgendo 30 scuole dell’infanzia tra Lombardia, Piemonte e Toscana. La ricerca ha confermato quanto attraverso il gioco i bambini imparino a trovare soluzioni ai problemi più complessi.
E parliamo di giochi di tutti i tipo. Se si tratta di videogiochi, tutto ciò è potenziato se i bambini possono usare la loro fantasia, creare i contenuti di game, inventare animazioni. Essere protagonisti dei giochi digitali e non fruitori passivi. Infatti, è così che i piccoli affinano le loro abilità, confrontandosi con gli altri, sono in grado di gestire nuove relazioni sociali.
A dire proprio di Gianluca Deffi: “Nessuna attività è in grado di motivare i bambini all’azione in maniera così forte come il gioco”.
E come non ricordare qui Johan Huizinga (1872-1945), uno storico olandese che a un certo punto della sua vita, negli anni ’30 decise di parlare di gioco. Huizinga si concentrò sull’azione libera del gioco. Il gioco- a suo dire – è altro rispetto alla vita vera. Non crea vantaggi o vincite materiali, ma si i basa su regole ben definite, suscita e stimola rapporti sociali.
Consigli per giocare “bene”. Solo per chi ne ha bisogno.
Se non vi abbiamo ancora convinti a lasciarvi andare e giocare con libertà con i vostri figli, tentiamo ancora una carta. Quella dei consigli. Non ce ne vogliate, ma ci teniamo a immaginarvi leggeri e spensierati nei luoghi di vacanza “impegnati” a giocare con bimbe e bimbi!
Dieci dritte per giocare e divertirsi con grandi e piccini.
1.Giocate insieme. È un’occasione unica sia per scoprire le fragilità dei bambini che per stupirsi delle loro competenze.
2.Complimentatevi . Che si tratti di un compagno o di un avversario, quando qualcuno
vince merita di essere gratificato.
3.Ricordatevi di divertirvi. Non dobbiamo diventare i campioni del mondo, giochiamo per star bene insieme .
4.Ricordatevi che voi siete l’adulto. Fate in modo che qualsiasi parola, gesto o reazione siano per i bambini un esempio positivo di comportamento.
5.Trasmettete strategie. Se qualcuno fatica nel mantenere l’attenzione, accettare la sconfitta o ricordare le regole del gioco, cercate di suggerire – sorridendo – delle pratiche per superare queste difficoltà.
6.Sappiate fermarvi al momento giusto. Non tirate il gioco per le lunghe, dovete fare in modo che il gioco termini lasciando la voglia di giocarci nuovamente.
7.Ragionate ad alta voce. Ascoltare come voi adulti gestite il gioco potrebbe fornire utili suggerimenti anche al bambino.
8.Spiegate ai bambini che abilità serviranno per giocare, concentrandovi sulle competenze che
dovranno mettere in gioco.
9. Aiutate chi è in difficoltà. Tutti devono essere in grado di partecipare.
10. Esaltatevi ed esultate. Se un gioco non vi emoziona, non serve a nulla.
Sono alcuni dei consigli che la Fondazione Erickson rivolge agli adulti, nel creare occasioni per far crescere e stimolare i più piccoli,rinsaldando il rapporto tra genitori e figli.