Instagram chiede i documenti: lotta senza frontiere ai fake
Identificarsi online tramite la propria carta d’identità è una pratica sempre più in uso per l’accesso a determinati servizi. E’ possibile, per esempio, aprire un conto in banca senza nemmeno doversi recare in una filiare per firmare le pratiche. Ormai è tutto automatizzato, con procedure che snelliscono notevolmente la burocrazia di determinate pratiche. Non siamo però ancora abituati ai social che, per rendere più sicuro il proprio traffico nel portale, si avvalgono di simili modalità. Per esempio Instagram chiede i documenti, ma non a tutti. Almeno per ora!
Le novità del social network
Negli ultimi mesi, lo staff di Instagram è stato molto attivo in diversi ambiti. Ha praticamente creato un food delivery interno, lanciato Reels, una nuova modalità di guadagno simile a quella presente su TikTok e tanto altro. A tal ragione per il social è diventato di primaria importanza riuscire ad individuare ed eliminare gli account fasulli ed i bot. Questi infatti non solo possono falsare le statistiche della piattaforma, ma anche creare disordine tra gli utenti.
Di cosa parliamo?
Ci riferiamo a decine di milioni di profili fasulli che vengono continuamente generati da agenzie e specialisti del settore, al fine di soddisfare la propria clientela. Chi per rinvigorire la reputazione, chi addirittura per contrastare i competitors. Insomma, le ragioni che portano alla creazione di utenti fake possono essere le più svariate, ma tutte ugualmente sleali.
Instagram chiede i documenti solo ai sospettati
D’ora in poi il social agirà tramite i suoi algoritmi per scovare gli atteggiamenti sospetti dei profili. Ad esempio approfondirà chi ha pochi post rispetto al numero di seguaci o chi commenta troppo e ovunque. Verso questi account scatterà la richiesta di carta d’identità fronte e retro attraverso una procedura sicura, non distante da quella utilizzata dalle banche.
Guai ad ignorare Instagram!
Se la richiesta non verrà esaudita entro il tempo limite stabilito dal social, si andrà in shadowban. In poche parole i propri contenuti avranno una portata di audience decisamente più ristretta rispetto al normale. Non una punizione severissima, ma potrebbe essere efficace per colpire gli intenti di non pochi professionisti.
Le presidenziali statunitensi a novembre
Negli Stati Uniti si andrà presto a votare e questa corsa alla legalità delle piattaforme ovviamente è di vitale importanza. Ridurre la diffusione delle bufale e la tossicità dei commenti, favorisce infatti un dibattito politico sano e rispettoso. Non un’impresa da poco, considerando un’audience di circa un miliardo di utenti attivi in tutto il mondo, con oltre 500 milioni che sfogliano le storie e il 63% che accede al social oltre una volta al giorno!
Una corretta educazione digitale deve essere acquisita il prima possibile, affinché i bambini e ragazzi riescano a sviluppare un rapporto sano ed equilibrato con gli strumenti digitali.
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