Gli spazi di apprendimento del futuro: rivoluzioniamo la classe
Spazi d’antan. Cattedre, docenti di fronte a file ordinate di banchi, dovrebbero essere solo un ricordo.
Le indicazioni vengono non solo da Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa ente di ricerca del Ministero dell’Istruzione) ma da organizzazioni internazionali ed europee sull’Education. Mettono in evidenza come l’organizzazione tradizionale di un’aula contrasti fortemente con quel che avviene fuori dalla scuola. Nella vita quotidiana, caratterizzata dalla comunicazione interattiva, multimediale, attraverso Internet e i social network.
Rivoluzionare gli spazi del passato per la didattica innovativa
Se si guardiamo il setting di un’aula tradizionale, la cattedra di fronte a file di banchi allineati, è quanto mai evidente che sia stato pensato per un flusso comunicativo unidirezionale. Un processo che ha origine dall’insegnante che è depositario unico del sapere, verso gli studenti, considerati recettori passivi o quasi. Ciò contrasta inoltre con processi di apprendimento e di produzione del sapere che si stanno facendo sempre più negoziati, sociali, costruiti in maniera collaborativa.
Il ripensamento degli spazi e dei luoghi con soluzioni flessibili, facilmente configurabili in base all’attività svolta, è già in atto. Ma la sua concretizzazione ha bisogno monitoraggio e aggiornamento costante.
Spazi così concepiti per sviluppare lo “star bene a scuola”
Non si tratta solo di “ridisegnare” un’aula finora pensata per una didattica e frontale, ma di prevedere anche spazi diversi. Anche per condividere eventi e presentazioni in plenaria. Oppure luoghi per attività non strutturate e per l’apprendimento individuale e informale. In modo che favoriscano la condivisione delle informazioni e stimolino lo sviluppo delle capacità comunicative.
I diversi momenti didattici richiedono nuovi setting che sono alla base di una differente idea di edificio scolastico.
Per esempio l’aula attualmente è più legata all’attività del docente. L’insegnante può adeguare lo spazio a una didattica attiva di tipo laboratoriale. Predisponendo arredi, materiali, libri, strumentazioni, device, software. Può gestire lo spazio indifferenziato da condividere con i colleghi di altre materie.
La specializzazione del setting d’aula comporta quindi l’assegnazione dell’aula laboratorio al docente e non più alla classe.
Le soluzioni sono le più varie, un’azienda specializzata come Steelcase Education, leader internazionale negli arredi scolastici 3.0, propone un miriade di soluzioni, che tante scuole, anche italiane, stanno adottando con successo.
Qualche orientamento, in pratica
I setting della scuola 3.0 aprono una riflessione sul modo in cui nuove soluzioni e gli approcci educativi (robotica educativa, cooperative learning, didattica laboratoriale, attività STEAM, cloud) stanno cambiando spazi, tempi e modi di fare lezione. Per favorire l’inclusione di tutti gli studenti e rafforzare l’apprendimento laboratoriale, attivo e collaborativo.
La classe che si sta delineando si configurerà come un laboratorio, un atelier ricco di stimoli e attività. Un ambiente nel quale, a livelli diversi, si collabora per realizzare progetti comuni e si impara a imparare.
Classe ma non solo. In una realtà così mobile e in evoluzione come quella fin qui descritta la classe è destinata a perdere la sua centralità e a divenire solo uno dei tanti spazi nel quale opera l’insegnante. Anche grazie a nuovi arredi mobili e flessibili, nascono nuovi ambienti all’interno degli istituti. Biblioteche ricavate in un angolo inutilizzato della mensa scolastica, laboratori di creatività allestiti nelle nicchie di un corridoio troppo ampio. Per esempio.
Quali sono i benefici della riconfigurazione degli spazi di apprendimento?
Interactive Classroom Working Group (ICWG) di European Schoolnet (formato da consulenti, dirigenti scolastici e insegnanti di Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Irlanda, Italia, Norvegia, Portogallo e Svizzera) ha indicato questi benefici .
In alcuni paesi, come Italia e Portogallo, i decisori politici sono convinti dell’importanza di promuovere ambienti di apprendimento più flessibili e questo tema fa già parte della strategia nazionale a supporto dell’innovazione nelle scuole. Diventerà un settore sempre più importante per la governance dell’Education.
I vantaggi
Le ricerche più recenti hanno messo in luce i benefici percepiti da coloro che stanno analizzando e adattando gli spazi di apprendimento.
Le scuole riescono a collegare i cambiamenti fisici richiesti a un’evoluzione nei modi di apprendere e insegnare. Questo può aiutare la scuola a capire come sia possibile identificare le priorità mantenendo un focus ben preciso. Le tecnologie possono essere impiegate in varie discipline per migliorare l’utilizzo dello spazio. Ad esempio, l’insegnante non ha necessità di andare nel laboratorio di informatica per permettere agli studenti di lavorare insieme e accedere ai dispositivi.
Benefici per gli insegnanti
- Gli insegnanti sono in grado di sperimentare varie metodologie didattiche. Di conseguenza la scuola adotta un approccio trasparente di condivisione dei metodi di lavoro. Traggono vantaggio dal lavorare insieme con un obiettivo comune che riguarda tutta la scuola.
• I docenti possono raggruppare gli studenti sulla base delle necessità individuali. Poiché vi sono opportunità per discutere idee quando gli studenti sono divisi in gruppi, sembra sia più semplice conoscere i singoli studenti.
• Possono sfruttare la possibilità di sviluppare forme di insegnamento in team per condividere le conoscenze con gruppi più ampi di studenti.
• Gli insegnanti sono in grado di incoraggiare gli studenti a muoversi e a partecipare ad attività diverse durante la lezione.
• Possono assegnare agli studenti attività da svolgere a casa individualmente prima della lezione. Il tempo della lezione sarà utilizzato per espandere o sviluppare idee. Un esempio: la flipped classroom.
Benefici per gli studenti
- Gli studenti possono avere accesso diffuso alle tecnologie nel corso dell’intera giornata. In passato erano costretti a un utilizzo limitato e circoscritto solo ad alcuni ambienti “informatizzati”. Per esempio possono oggi accedere a risorse didattiche da casa tramite collegamento in rete prima di una lezione.
•Hanno più opportunità durante le lezioni per collaborare e discutere idee. Ciò significa che possono imparare con e dai loro compagni. Gli studenti apprezzano la possibilità di lavorare in gruppi diversi e svolgere attività.
• Possono inoltre svolgere un ruolo più attivo nei percorsi di apprendimento. Prendere decisioni rispetto all’ordine delle attività e questo li aiuta a diventare più autonomi.
Altri aspetti importanti
Per gli studenti i nuovi spazi sono familiari e si trovano più a loro agio in una scuola così. Uno spazio di apprendimento flessibile permette loro di muoversi e di imparare a scuola come fanno nella vita di tutti i giorni con le tecnologie.
E i genitori hanno notato che gli studenti parlano più frequentemente di quello che hanno fatto a scuola.
Se l’argomento vi ha interessato, continuate e seguirci. Vi racconteremo l’evoluzione della scuola 3.0 e della consapevolezza di essere titolari di cittadinanza scolastica.
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